La tripla A nel sociale


Assenza di dialogo, di confronto e di crescita comune: sono queste alcune delle problematiche socio-culturali che permeano le nuove generazioni, e non solo, al giorno d’oggi.

Nasciamo “comunità”, con l’intento di superare sia le barriere che la nostra mente spesso presenta, sia il rifiuto dell’individuo a valicare un muro fatto di pregiudizi e timore verso il nuovo, oltre che di mancanza di fiducia verso sé stessi. Una comunità di idee in cui solo aiutandosi ed essendo uniti si riesce ad essere forti e riuscire negli intenti sopracitati. 

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, aumenta l’urgenza di Aiutare, Accogliere, Ascoltare le categorie più deboli, al fine di coinvolgere tutti in un percorso di crescita sotto tutti i punti di vista. E' doveroso, quindi, restare accanto alle realtà territoriali che da sempre soffrono l’indifferenza delle istituzioni, l’incuria da parte di chi doveva tutelare le loro difficili e precarie condizioni lavorative; aggravatesi ora a causa della crisi sanitaria ed economica che ha investito tutti. 

Il mettere in pratica la ripartenza auspicata per le nostre attività deve consistere in una progettualità fattiva e concreta. Richiamando alla nostra memoria la persona e l’operato di Giuseppe Di Vittorio che ha sempre creduto nelle possibilità che aveva la sua terra, possiamo e dobbiamo renderci disponibili per il miglioramento della collettività.

Il timore che caratterizza i giovani nel trovarsi di fronte ad un futuro incerto, nel quale le responsabilità da assumersi si presentano continuamente e si cerca di farsi strada nel mondo del lavoro, non deve scoraggiare i suddetti nell’essere propositivi, di offrire le loro competenze per un bene comune e per un giusto fine.

La valorizzazione delle capacità e dell’intelletto dell’uomo ci aiuta a comprendere l’importanza che riveste ogni singola persona per il prossimo.
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Alessandro Cellamaro