S.p.A – Società per Accogliere
I contesti aziendali dai più semplici ai più complessi, sono gestiti nella quasi totalità da risorse umane, figure indispensabile per un corretto funzionamento di tutto il contesto aziendale. i rapporti interattivi all’interno del contesto lavorativo - aziendale sono spesso formati da situazioni relazionali complesse ed in quanto tali, non immuni all'insorgere di conflitti. diversi studi scientifici concordano nel sostenere una correlazione significativa tra il livello di benessere psicologico dei dipendenti di aziende pubbliche e private e la relativa produttività. Riconoscere l'esistenza dei conflitti come fenomeno fisiologico dell'organizzazione, costituisce un passo essenziale per affrontarlo in forma costruttiva e consapevole per le persone e l'organizzazione. Affinché ciò avvenga, occorre che il management acquisisca in primo luogo la capacità di riconoscere il conflitto già dai primi segnali, in secondo luogo impari a gestire le situazioni conflittuali attraverso strategie e tecniche di negoziazione. Il Workshop analizza gli elementi chiave della negoziazione, sia interna all'organizzazione che con interlocutori esterni. Sono presentate alcune tecniche che facilitano la gestione ed il controllo delle diverse fasi del processo negoziale. Un workshop partecipativo ed esperienziale, che racchiuse al suo interno lavori individuali e di gruppo, visione di video clip seguita da analisi e discussioni, analisi di casi con simulazioni e role-playing.
Rosario Pio De Ierolamo – Dottore in Psicologia
Waterfall vs Agile
In un mondo del lavoro in costante trasformazione, anche le metodologie di organizzazione dei progetti si stanno evolvendo. In ambito produttivo, lo sviluppo di progetti segue metodologie sempre nuove e, comprendere quale sia la l’approccio più adatto al nostro caso studio, può rendere straordinariamente più efficiente la fase produttiva finale. Scegliere tra il più classico e strutturato waterfall approach o un metodo più veloce e capace di adattarsi a circostanze e alle esigenze di ogni singolo progetto, può determinare il nostro successo o insuccesso. Tali metodi, tra i più utilizzati nel project management, saranno il cuore del nostro workshop, all’interno del quale descriveremo i vantaggi e svantaggi delle due metodologie, le applicazioni di ognuna e le best practices imprenditoriali che hanno utilizzato con estremo successo uno di questi due metodi. Durante il corso verranno raccontate storie di successo delle tech companies che hanno visto crescere il loro business anche in periodi di crisi, approfondendo metodi utilizzati per il problem solving e strutture dipartimentali che hanno agevolato la crescita.
Viviana Lotito – Product Manager
C.S.R. CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
Le aziende rappresentano una opportunità significativa nel nuovo millennio per la risoluzione di problemi sociali e ambientali. In un mondo sempre più globalizzato in cui la crisi economica ha determinato un aumento delle povertà ed una battuta d’arresto dello sviluppo economico, lavorare in sinergia con gli enti del Terzo Settore significa contribuire ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Ciò apporta benefici in termini di crescita del capitale economico , del benessere equo sostenibile e di riconoscibilità del brand aziendale. Suddiviso in quattro moduli, il workshop vuole definire le linee guida per investimenti sociali dal forte valore rigenerativo, affrontando nel dettaglio il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa all’interno del contesto europeo ed extraeuropeo. Verrà illustrato il panorama in cui essa opera e le strategie necessarie per la sua piena realizzazione attraverso un’analisi delle best practices imprenditoriali e di metodologie consolidate nel tempo. Focus importante sarà dedicato alle Benefit Corporation e a tutti quei modelli innovativi sviluppati negli ultimi anni, capaci di generare consistenti benefici sia in ambito profit, sia in ambito non-profit.
Mattea Traversi – Fundraiser
CREALITY – Realtà Creativa
Arte e creatività come motore di rigenerazione imprenditoriale. In un presente oltremodo provato da una crisi socio-economica lunga più di un decennio, dove il consumo spasmodico di “materia” ha minato nell’essere umano l’indispensabile istinto alla creazione, ciò che torna cruciale nel percorso di crescita economica di una comunità è la riattivazione dei processi generativi. Dall’antica Atene alla Firenze del ‘400, passando per Parigi, New York e la Silicon Valley, ogni rivoluzione tecnologica e sociale del presente e del passato ha avuto come unica fonte d’ispirazione l’uomo creativo. Territori in origine poveri e depressi, a tratti inospitali, parvasi da quelle (in)superabili difficoltà che spingono l’essere umano, da sempre, in un percorso di rigenerazione del proprio habitat. Un workshop senza margini, dove formazione e pratica dell’arte proveranno ad annullare le distanze sociali, lavorando sull’inconscio. La creatività come mezzo per riconoscersi ed accogliersi, motore di evoluzione capace di frantumare eredità culturali violente e discriminatorie. Gli artisti come strumento per vivere e dar forma alle proprie emozioni, per tornare a riconoscersi negli elementi del proprio ambiente. Centinaia di aziende in tutto il mondo hanno rivoluzionato il loro modo di fare business attraverso l’approccio creativo. Con Creality, proveremo a definire spazi e tempi per lo sviluppo di un progetto creativo aziendale, che possa dare un nuovo volto e una rinnovata anima al suo prodotto.
Biagio Giurato – Comunicazione & Sviluppo d’Impresa
La rete da pesca
Nelle organizzazioni di ogni tipo, la qualità relazionale è lo sfondo necessario per favorire e garantire il benessere e l’armonia di ogni componente all’interno del gruppo, dove i conflitti si intrecciano con i bisogni individuali rischiando di allontanare i sentimenti di vicinanza ed appartenenza. L’obiettivo di questo workshop è quello di favorire generosità ed aumentare positivamente il clima emotivo dei gruppi attraverso una comunicazione efficace ed un ascolto attivo, al fine di aumentare il senso di responsabilità ed appartenenza di ogni componente. Quest’ultimo dovrà sperimentare l’opportunità di esprimere liberamente i propri stati d’animo, ascoltati e condivisi in maniera empatica e non giudicante dal resto del gruppo. Lo strumento utilizzato sarà quello delle supervisioni di gruppo. Il modello a cui ispirarsi sarà quello di una rete di pescatori. Siete pronti a mettervi in gioco?
Giovanni Dipaola - Psicologo – Psicoterapeuta Psicoanalitico